Novena di Preghiera – Festa di Sant’Antonio

Primo Giorno: Nascità ed educazione di Sant’Antonio

Il vero nome di Sant’Antonio era Fernando di Buglione e naque a Lisbona il 15 Agosto 1195 da nobile famiglia portoghese. Il padre si chiamava Martino e la madre Maria Teresa Tavera. La famiglia godeva di una certa comodità e viveva nei pressi della stupenda cattedrale. Molto poco della città antica è sopravvissuta, ma esiste ancora il fonte a cui fu battezzato il piccolo Fernando. Nella cattedrale inoltre c’è una statua di Fernando in abito da chierichetto, e, in effetti, la convinzione che egli servisse la Santa Messa è molto forte: come accolito, Fernando poteva così stare più vicino ai sacri misteri, e forse fu proprio in questo modo che ebbe origine la sua vocazione. La sua presenza in cattedrale non era dovuta solo alla vicinanza a casa o al suo servizio liturgico. Dall’età di sette anni circa frequentò anche la scuola annessa alla cattedrale. I suoi genitori gli fecero impartire un’educazione umanistica – a quel tempo riservata a poche persone – nutrendo su di lui ambiziosi progetti. Ma Fernando ben presto decise di dedicarsi a Dio, entrando a 15 anni nell’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Agostino, in un convento poco fuori la sua città natale, dove rimase per due anni, ampliando la sua già notevole cultura. Successivamente si trasferisce nel monastero di Santa Croce di Coimbra, il maggior centro culturale del Portogallo appartenente all’Ordine dei Canonici Regolari, dove studia scienze e teologia con ottimi maestri, preparandosi all’ordinazione sacerdotale. Il giovane Fernando era inoltre incoraggiato a perseverare nella preghiera, a pensare al significato delle parole dei salmi e degli inni che cantava dell’ufficio divino, e ad attenersi al loro testo preciso. La semplicità di vita era valorizzata come la più conveniente ai servi di Dio. A Coimbra venne ordinato sacerdote nel 1219.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
Ti benediciamo o Dio, per il tuo servo Antonio che hai costituito testimone del tuo amore e apostolo del Vangelo. Donaci di meritare la sua intercessione e di camminare in santità di vita. Per Cristo nostro Signore –Amen.

Secondo Giorno : L’incontro con i Francescani

Nel 1217 i primi frati francescani arrivarono in Portogallo. Benché dovesse trascorrere ancora molto tempo prima dell’incontro tra Fernando e Francesco, l’influsso del Santo di Assisi cominciava a farsi sentire persino a Coimbra. Due frati francescani stabilirono un loro convento a Coimbra, nella terra donata dalla regina. Nel vicino convento di Santa Croce, Fernando aveva l’incarico di ostelliere ed è possibile che sia stato proprio Fernando ad accogliere i frati che venivano a chiedere l’elemosina. Fernando fu molto colpito dalla gioia e dalla fede di questi frati che giungevano dalla lontana Umbria vestiti miseramente e affaticati dalle privazioni. Si trattenne con loro in lunghe conversazioni ed ebbe modo di conoscere il loro stile di vita e la figura carismatica di Francesco. Si rese conto della mediocrità della propria vita e del clima di compromessi che regnava nell’abbazia. Nel 1220, giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi. L’intera città di Coimbra si fece loro incontro, a piedi nudi e con una candela in mano. I frati minori furono onorati come primi martiri dell’Ordine dei frati Minori e le loro reliquie furono portate proprio nella Chiesa di Santa Croce, annessa all’abbazia dove viveva Fernando. Fernando ebbe così l’opportunità di venerare i protomartiri francescani e nutriva nel suo cuore l’idea di unirsi al loro movimento, con l’unica condizione di potersi recare tra i saraceni, che in quel tempo perseguitavano i cristiani e subire il martirio.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Signore., tu hai costituito Sant’Antonio predicatore e testimone del Vangelo; fa’ che egli ci aiuti a confrontarci lealmente con la tua parola, per esserne segno di realizzazione per i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Terzo Giorno: Un Abito Nuovo

Senza dubbio la comunità dei canonici rimase in veglia; con essa anche Fernando, che in quelle ore subì un profondo cambiamento, quasi una visione. Tutta la comodità e la sicurezza della sua posizione di canonico regolare divennero nulla rispetto alla corona del martirio guadagnata da queste anime generose. Secondo le antiche cronache, Fernando attese il momento opportuno, quindi accostò i frati francescani e domandò: “Carissimi fratelli, vorrei rivestire l’abito del vostro Ordine se mi promettete di inviarmi immediatamente nel paese dei saraceni; così potrei acquisire gli stessi meriti dei vostri santi martiri e ottenere la loro stessa corona”. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entrò nel romitorio dei Minori e fece subito professione religiosa. Abbandonò così l’abito con il cappuccio nero e la cintura di pelle per la rozza tunica e il cordone di frate minore. Rinunciò al nome di battesimo e decise di farsi chiamare Antonio in onore dell’abate, eremita egiziano. Rinnovato e vestito da frate, anelando al martirio, subito chiese ed ottenne di partire missionario in Marocco. È verso la fine del 1220 che s’imbarcò su un nave diretto in Africa, ma durante il viaggio fu colpito da febbre malarica che lo costrinse a rientrare subito in patria. Ma, come si sa, “le vie del Signore sono infinite” e mentre la nave rientrava in Portogallo, una tempesta la dirottò verso la Sicilia dove Sant’Antonio, ospitato dai confratelli di Messina, recuperò le forze.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Dio, tu ci ami sempre per primo e ci soccorri nelle nostre necessità; fa’ che, sull’esempio di Sant’Antonio, anche la nostra presenza nel mondo privilegi le persone trascurate e dimenticate dalla società. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore – Amen.

Quarto Giorno : Assisi e Francesco

Venne convocato un capitolo generale dei frati minori per la Pentecoste del 1221. Antonio, che si era ripreso a stento dalla malattia, seguì i suoi confratelli siciliani nel lungo viaggio attraverso l’Italia, per unirsi agli altri ad Assisi. Per tutto l’inverno e la primavera, Francesco ebbe poche tregue dalla sua malattia che era come quella di Antonio, ma lavorò comunque alla nuova versione della prima regola del 1210, ormai non più adatta a un Ordine di almeno tremila persone. Nel Maggio 1123, festa di Pentecoste, cominciò il capitolo. Tutti si chiedevano se Francesco sarebbe stato abbastanza bene da presenziare. Venne celebrata all’aperto una messa solenne. Un uomo piccolo, di carnagione scura, fragile e quasi cieco, ma con una voce dolce e sonora cantò il vangelo. Allora tra le fila dei confratelli si diffuse un sospiro, come vento su un campo di grano, e Antonio capì di essere infine alla presenza del suo padre in Cristo. Fu dopo aver ascoltato il discorso di Francesco, che Antonio si sentì finalmente un membro dell’Ordine: quegli uomini intorno a lui, con i volti scavati dalle intemperie e i corpi emaciati, erano la sua vera famiglia. Il ministro provinciale dell’ordine per l’Italia settentrionale gli propose di trasferirsi a Montepaolo, presso Forlì, dove serviva un sacerdote che celebrasse la santa messa per i sei frati residenti nell’eremo composto da una cappella, qualche cella e un orto. Per circa un anno e mezzo Antonio visse lì in contemplazione e penitenza, svolgendo per desiderio personale le mansioni più umili.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Dio, nostro Padre, aiutaci a vivere gli insegnamenti e ad imitare gli esempi di Sant’Antonio, che ha speso la sua vita per diffondere il grande e salvifico messaggio della croce. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Quinto Giorno : Da Sacerdote a Predicatore

Poco dopo la metà del 1222 un piccolo evento svelò il talento di Antonio e il suo eccezionale temperamento di predicatore: si trovava a Forlì per un’ordinazione sacerdotale e, mancando il predicatore di circostanza, fu pregato dal superiore di prendere lui la parola, poiché nessuno se la sentiva di improvvisare. Fu solo in apparenza un ex abrupto: il discorso rivelò ardente spiritualità e profonda cultura biblica. Fu così che le sue doti si rivelarono in pieno e gli venne affidato dunque l’incarico di predicare nelle piazze e nelle chiese, percorrendo l’Italia e la Francia, a partire dalla Romagna, sempre a contatto con il popolo a cui si proponeva non solo come predicatore, ma come confessore, insegnante, cercando di riportare sulla retta via gli eretici (venne chiamato anche il martello degli eretici), molto diffusi a quel tempo, in particolar modo i catari. Fu sempre in contatto con le popolazioni e ne condivise l’umile esistenza; alternò alla catechesi l’opera di pacificatore, d’insegnante di scienza sacra, di confessore e, nelle zone contagiate dall’eresia, dovette affrontare gli eretici in confronti pubblici e privati, sostenuto dalla sua forte cultura teologica e dalla sua instancabile bontà.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
L’esempio di Sant’Antonio, povero e difensore dei poveri, ci incoraggi a lottare per la promozione umana di tutti i nostri fratelli, animati solo da sentimenti di pace e di amore fraterno. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Sesto Giorno : Un Nuovo Cantico delle Creature

Antonio cominciò il suo apostolato nella provincia di Romagna, che comprendeva quasi tutta l’Italia settentrionale; dovette quindi gestire un territorio molto ampio e travagliato da numerosi movimenti ereticali. Si recò prima a Rimini, dove all’epoca prosperava una comunità catara; riuscì a ricondurre molti eretici all’ortodossia e a confermare nella fede i credenti. Fonti tarde ambientano là l’episodio prodigioso della predica ai pesci: il missionario francescano, respinto e schernito dagli eretici, cominciò a predicare ai pesci che affiorarono numerosissimi ad ascoltare la parola di Dio. Probabilmente è solo una leggenda, ma è anche simbolo poetico della fede incrollabile di Antonio. Alla fine del 1223 – o agli inizi del ’24 – il Santo si trovava a Bologna, che era a quel tempo il secondo centro universitario della Cristianità, dopo Parigi. Qui egli ricevette da San Francesco, oltre l’incarico di predicare al popolo, l’approvazione dell’apertura di una scuola di teologia: venne così inaugurata la prima scuola di Teologia (Studium Francescanum) e Antonio fu il primo professore di teologia dell’Ordine dei Minori. Lo stesso San Francesco gli affidò questo incarico con una breve lettera in cui esprimeva il proprio rispetto verso il teologo Antonio che evidentemente era considerato quanto di meglio per cultura vi fosse nell’Ordine. Francesco si rese conto della necessità di un corso regolare di studi anche nell’Ordine, pur essendo egli stesso di modesta istruzione e avendo sempre considerato marginale lo studio, nel timore che questo rubasse tempo alla preghiera. In seguito all’insegnamento di Antonio, sorse nell’Ordine una grande scuola teologica.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Dio, buono e misericordioso, concedi a noi tuoi figli la salute dell’anima e del corpo e per intercessione di Sant’Antonio liberaci dai mali della vita presente e guidaci alla salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Settimo Giorno : La missione in Francia

Verso la fine del 1224 Antonio venne inviato nella Francia meridionale, forse su richiesta dello stesso pontefice per tentare di arginare la dilagante eresia Albigese. Già molti religiosi – cistercensi, domenicani, francescani – erano impegnati in una grande missione nell’Albigese e avevano dato il meglio di sé in quell’opera di conciliazione. Antonio fu predicatore e maestro di teologia a Montpellier, importante centro universitario e baluardo dell’ortodossia cattolica. Si spostò poi ad Arles, dove fu riunito il capitolo provinciale di Provenza: qui, mentre Antonio stava tenendo un sermone, apparve all’uditorio San Francesco, in atto di benedire i suoi frati. L’avvenimento, misterioso e impressionante – Francesco si trovava infatti in Italia – cinse di un alone di soprannaturale il missionario. Insegnò anche a Tolosa, dove affrontò in dispute pubbliche e discussioni private gli Albigesi, nel tentativo di ricondurli al Cattolicesimo. Al soggiorno Tolosano viene riferito il miracolo del mulo che adora l’Eucarestia. Dopo una lunga discussione con un eretico riguardo alla transustanziazione, Antonio dichiarò che anche un mulo avrebbe mostrato più devozione di lui per il Santo Sacramento, adorandolo di fronte a testimoni. Il proprietario dell’animale raccolse la sfida, ponendo però la seguente condizione: al mulo non si doveva dare cibo per i tre giorni precedenti l’esperimento e, prima di essere posto davanti all’Eucaristia, gli si doveva offrire del fieno, perché mostrasse quello che preferiva. Tre giorni dopo, davanti a una gran folla, fu condotto il mulo, affamatissimo, e Antonio venne dalla chiesa, portando il Santo Sacramento in un calice. Il proprietario agitò del fieno profumato sotto il naso della bestia. Lentamente, con riverenza, il mulo si volse e si inginocchiò sulle zampe anteriori in un gesto di devozione. La folla rimase senza fiato e poi acclamò freneticamente Antonio. Dopo di ciò, lo scettico abbandonò le sue convinzioni e divenne un fedele devoto.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Dio, ricco di misericordia, che hai scelto Sant’Antonio per riconciliare gli uomini a Te, attraverso il sacramento della penitenza, aiutaci a vivere la fede del nostro battesimo con piena ed attiva disponibilità. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Ottavo Giorno : Il ritorno in Italia

Nel 1227 Antonio ritornò in Italia, di nuovo a capo della provincia di Romagna; da lì, visitava periodicamente tutti i suoi conventi che diventavano sempre più numerosi. Esistevano conventi a Milano, Venezia, Vicenza, Verona, Ferrara – dove avvenne il miracolo dell’infante che proclama l’innocenza della madre – e a Trento, Brescia, Cremona e Varese. Come residenza provvisoria – dato il suo continuo viaggiare – Antonio scelse il convento di Padova. In questo periodo si colloca alcuni tra i più celebri miracoli del Santo. Nel 1230 Antonio prese parte al capitolo generale dei francescani, tenutosi ad Assisi. Si dimise dal provincialato per meglio dedicarsi alla predicazione e si stabilì a Padova. Nella tranquillità della sua abitazione appoggiata alla chiesetta di Santa Maria Mater Domini, Antonio si accinse a portare a termine quella che diverrà la sua opera dottrinale di mole imponente: i Sermones. Ma quest’opera resterà incompiuta perché si dedicherà senza risparmio, danneggiando anche la sua già precaria salute, alla predicazione al popolo. Intorno a lui si raccoglievano folle mai viste che nessuna chiesa o piazza potevano contenere, per cui ci si spostava in aperta campagna dove il santo predicava e confessava senza sosta. Antonio decise di lasciare Padova e si ritirò a Camposampiero, vicino Padova, dove il conte Tirso, che aveva regalato un eremo ai frati, gli fece allestire una stanzetta tra i rami di un grande albero di noce. Da qui Antonio predicava, ma scendeva anche a confessare e la sera tornava alla sua cella arborea. Una notte che si era recato a controllare come stesse Antonio, il conte Tirso venne attirato da una grande luce che usciva dal suo rifugio e assistette alla visita che Gesù Bambino fece al Santo.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…..
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Signore, guarda con bontà i tuoi figli che si riscoprono peccatori e fa’ che, liberati da ogni colpa per il ministero della tua Chiesa, rendano grazie al tuo amore misericordioso. Te lo chiediamo per intercessione di sant’Antonio, ministro di riconciliazione e testimone del tuo amore. Per Cristo nostro Signore – Amen.

Nono Giorno : Come un uomo qualsiasi

Verso mezzogiorno del 13 Giugno 1231, Antonio fu colpito da un collasso e i confratelli accortisi della gravità della situazione, come da suo desiderio, si accinsero a riportarlo al convento di Santa Mater Domini, adagiandolo su un carro trainato da buoi e si incamminarono verso Padova. Ma alla periferia della città le sue condizioni si aggravarono talmente che essi decisero di ricoverarlo nel vicino monastero di Santa Maria de Cella ad Arcella, dove viveva una comunità di Clarisse. Antonio venne adagiato in una cella e pregò insieme agli altri frati fino all’ultimo, cantando con un filo di voce un inno alla Vergine, rimanendo poi assorto in contemplazione. Morì a 36 anni non compiuti. Erano circa le cinque del pomeriggio. Si racconta che mentre stava per spirare ebbe la visione del Signore. Subito dopo, il suo corpo venne conteso tra il convento dove era spirato e quello di Santa Maria, e si ebbero delle vere e proprie sommosse popolari, ma alla fine si giunse ad un accordo e la salma fu trasportata nella chiesa di Padova. I solenni funerali si tennero il 17 giugno. Dopo la sua deposizione si produssero molti miracoli, alcuni documentati da testimoni. La sua vita, la sua predicazione e i suoi miracoli fecero sì che Antonio venisse subito canonizzato, dopo solo un anno dalla morte, il 30 maggio 1232, da Papa Gregorio IX. E il suo corpo venne deposto, nel 1263, in una nuova e più ampia chiesa – che sorge vicino al convento di Santa Maria Mater Domini – che fosse in grado di accogliere le schiere di pellegrini devoti al Santo. In quest’occasione, venne aperto il sarcofago in cui si scoprì che la sua lingua era rimasta intatta. Nel 1946 Papa Pio XII ha proclamato Sant’Antonio, Dottore della Chiesa.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria….
Santhe Antoni, ora pro nobis (3 volte)
Preghiamo
O Dio, unica sorgente della vita e della gioia, liberaci dal peccato e dalla morte. Per intercessione di Sant’Antonio, rendici uomini nuovi nell’amore, nella preghiera, nella pace fraterna. Per Cristo nostro Signore – Amen.

 

Litanie a Sant’Antonio

Signore, pietà
Signore, pietà
Cristo, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Signore, pietà

Cristo, ascoltaci
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Cristo, esaudiscici
Padre del cielo, che sei Dio
Abbi pietà di noi
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio
Abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio
Abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio
Abbi pietà di noi

Santa Maria – Prega per noi
Santa Madre di Dio
Santa Madre della Chiesa
Santa Vergine delle Vergini

Sant’Antonio, Santo tra gli uomini
Sant’Antonio, esempio di fede
Sant’Antonio, modello di speranza
Sant’Antonio, specchio di carità
Sant’Antonio, maestro di preghiera
Sant’Antonio, adoratore dell’Eucaristia
Sant’Antonio, amico della croce
Sant’Antonio, angelo di purezza
Sant’Antonio, amante di ogni virtù
Sant’Antonio, predicatore del vangelo
Sant’Antonio, padre dei poveri
Sant’Antonio, difensore degli oppressi
Sant’Antonio, consolatore degli afflitti
Sant’Antonio, fiducia dei peccatori
Sant’Antonio, ministro di riconciliazione
Sant’Antonio, costruttore di pace
Sant’Antonio, operatore di prodigi
Sant’Antonio, segno a difesa della vita
Sant’Antonio, figlio esemplare della Chiesa
Sant’Antonio, discepolo perfetto di Cristo
Sant’Antonio, devoto di Maria

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo
perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo
ascoltaci, o Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi

Prega per noi, beato Antonio
Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo

Preghiamo
O Dio misericordioso, che hai suscitato nella Chiesa i santi a nostra edificazione spirituale e a conforto nelle sofferenze: concedici di attuare in gesti concreti di vita il messaggio cristiano di S. Antonio e di trovare in lui un intercessore potente per le grazie che a te chiediamo. Per Cristo nostro Signore. Amen

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