Primo Giorno

Camminare è amare

L. Dalla Prima Lettera di Paolo ai Corinzi(13, 4-13)

Carissimi, desiderate da Dio i doni più grandi, e io v’insegnerò la strada migliore per vivere la vita: ricercate la carità. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.  Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

Parola di Dio.

T.  Rendiamo grazie a Dio.

La vita di ogni uomo ha senso, è santa, è salvifica, solo e soltanto se è vissuta nella carità, nell’amore verso tutti. Qualunque cosa uno faccia, qualunque cosa uno sia, qualsiasi ruolo abbia, il suo valore di fronte a Dio è dato da quanto amore ha messo nella sua vita. Dio chiede di amare i nostri fratelli senza distinzione; in ciò siamo tutti uguali, non ci sono differenze, non ci sono scusanti, non c’è razzismo. Dobbiamo imparare ad amare, dobbiamo insegnare ad amare, dobbiamo credere nell’amore. L’amore è quell’azione che rende grande l’uomo, è l’azione che lo fa essere eterno e infinito. La grandezza di un uomo sta nel vivere amando, sta in una vita impostata sull’amore.  La santa Famiglia di Betlemme ci illumini e ci incoraggi a credere nell’amore, affinché esso si tramuti nella nostra vita in giustizia, in misericordia, in perdono, in accoglienza, in pazienza… in un mondo di pace.

 

Preghiera comunitaria

G.Invochiamo Dio che è amore e vuole la salvezza di tutti gli uomini chiamandoli alla luce del Vangelo.

T. Padre buono, ascoltaci.

G.        Padre di misericordia, che ci hai dato nel figlio tuo Gesù un’immagine viva del tuo eterno perdono, rendici sempre più disponibili ad annunciare la tua parola, preghiamo.

T.        Padre buono, ascoltaci.

G.        Padre della pace, che hai stabilito di unificare in Cristo tutte le cose, suscita anche oggi uomini dal cuore libero e grande che vincano la tentazione del denaro e del potere, preghiamo.

T.        Padre buono, ascoltaci.

G.        Padre di santità, che hai chiamato Maria ad essere madre del tuo Figlio, donaci uno sguardo casto e semplice per contemplare le meraviglie del creato, preghiamo.

T.        Padre buono, ascoltaci.

G.        Padre della gioia, che hai coronato di gloria Giuseppe lo sposo castissimo di Maria, accendi anche in noi l’amore verso di te, affinché nulla ci separi da te sorgente di pace e di bene, preghiamo.

T.        Padre buono, ascoltaci.

Preghiera Conclusiva

Accogli, o Padre, le nostre invocazioni e per la tua immensa bontà, fa’ che tutta la nostra vita sia testimonianza di amore e di gioia, per Cristo nostro Signore.

T.        Amen.

Canto finale


Secondo giorno

A Betlemme ogni uomo ha il volto di Cristo

 

L.  Dal Vangelo di Matteo (2, 1-12)

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

E tu  Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo  Israele”.  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.

Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. 

Parola del Signore.

T. Lode a te, o Cristo.

 

Questi re, i magi, vedono una stella e la seguono. Nel firmamento le stelle sono miliardi, ma questa è una stella tutta particolare: è la cometa che Dio invia nel cuore di ciascuno perché ognuno cominci il suo cammino verso di lui, che ci aspetta e ci chiama a una comunione profonda. I magi dunque prontamente rispondono e si mettono in viaggio, verso una terra lontana.

Arrivano a Gerusalemme e proprio la gente del popolo di Gesù, i suoi compatrioti, non sanno neppure che è nato. I magi c’insegnano a rispondere sollecitamente alla voce di Dio che ci chiama alla carità e alla santità della vita, che ci chiama ad essere suoi veri figli. Non solo. Pensiamo alla loro delusione vedendo che il Salvatore del mondo era nato in una stalla: come potevano credere che quel bambino fosse Dio; il Dio grande che viene a prendersi cura degli uomini? Eppure, nonostante tutto, i magi umilmente s’inginocchiano e rendono omaggio a Gesù. Così per noi: Gesù – più che nelle statuine del presepio è presente in tutti i nostri fratelli che incontriamo quotidianamente.

Preghiera comunitaria

G.        O Dio onnipotente che in Gesù hai benedetto tutti i popoli della terra, degnati di sostenere coloro che sono cristiani nell’annuncio della salvezza.

T.        Illumina tutti i popoli, Signore.

G.        Dio, fonte di verità, guarda i nostri fratelli di ogni razza e cultura e fa’ che tutti i cristiani siano segno e strumento della tua comunione, preghiamo.

T.        Illumina tutti i popoli, Signore.

G.        Dio della sapienza, sostieni lo sforzo di quanti con il lavoro, la scienza, l’arte s’impegnano allo sviluppo della creazione, perché si mettano al servizio degli uomini e non degli interessi personali, preghiamo.

T.        Illumina tutti i popoli, Signore.

G.        Dio della giustizia, ascolta il grido dei perseguitati e degli oppressi, degli emarginati e degli esclusi; fa’ che siano riconosciuti nella loro libertà e dignità, preghiamo.

T.        Illumina tutti i popoli, Signore.

G.        Dio della pace, fa’ che ogni uomo metta la propria vita e la propria attività al servizio della giustizia e della pace, preghiamo.

T.        Illumina tutti i popoli, Signore.

 

Preghiera Conclusiva

G.        O Padre, esaudisci la nostra unanime preghiera e fa’ che tutti i popoli, sotto la guida dello Spirito Santo abbandonino i propositi di male e si convertano finalmente al bene. Per Cristo nostro Signore.

T.        Amen.

 

Canto finale

Terzo giorno

Incontro a Gesù e alla Santa Famiglia

L.  Dal Vangelo di Luca (2,16-20)

I pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. E partirono in fretta verso la grotta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. 

Parola del Signore.

T.  Lode a te, o Cristo.

Gesù, Giuseppe, Maria – ossia la famiglia di Dio, del Creatore, dell’Onnipotente, – sono accampati nella grotta. Il Figlio di Dio vede la fioca luce del mondo da una mangiatoia. E’ una scena di massima semplicità: ci dà l’idea esatta della vita.

La gioia scaturisce da un cuore che ama, che ha vinto dentro di sé il peccato, che si è liberato dalla scellerata schiavitù di tutte le cose e di tutte le persone. Come Maria, come Giuseppe che hanno saputo liberare il cuore da ogni attaccamento terreno e ora possono contemplare nella gioia il figlio di Dio e loro: Gesù. I pastori scoprono la gioia e la pace perché incontrano il Cristo e a lui si convertono.

La vita, per quanto dura e difficile, o anche per quanto facile e ricca, produce la gioia e la pace, anzitutto dall’incontro con la famiglia di Betlemme e, quindi, dall’amore che ciascuno saprà effondere quotidianamente intorno a sé.  Amare, farsi vicini a ogni uomo, è il messaggio che, dopo aver camminato verso Betlemme, si scopre nella grotta, nella dolce casa della famiglia di Dio.

Preghiera comunitaria

G.        Il Cristo che sta per venire, è il re dell’universo e il principe della pace; rivolgiamo a lui la nostra fiduciosa preghiera, affinché intorno alla capanna di Betlemme il mondo si rinnovi nella giustizia e nella pace.

T.        Signore Gesù, ascoltaci.

G.        Per la santa chiesa, perché unita a Cristo mite principe della pace, esprima coerentemente il Vangelo d’amore promulgato dalla capanna di Betlemme, preghiamo.

T.        Signore Gesù, ascoltaci.

G.        Per la società in cui viviamo, affinché la solidarietà, la fratellanza, l’amicizia siano anteposte a qualsiasi interesse di parte e i popoli possano crescere nella giustizia, preghiamo.

T.        Signore Gesù, ascoltaci.

G.        Per noi che abbiamo celebrato questi giorni di preparazione al Natale, perché il Signore ci conceda una maggiore unità e una grande attenzione per i poveri e le persone sole, preghiamo.

T.        Signore Gesù, ascoltaci.

G.        Per tutte le famiglie del mondo affinché imparino dalla santa Famiglia a confidare in Dio, a credere nell’amore, e a stimarsi reciprocamente, preghiamo.

Preghiera Conclusiva

Signore Gesù, che vieni a condividere la nostra umile vita quotidiana, infondi in noi e in ogni uomo questa certezza: la vita eterna è amare il Padre tuo e te nostro unico Salvatore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T.        Amen.

Canto finale

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